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Una tazza mezza piena

michaeljlazzariCi sono persone che non hai mai incontrato ma che ti sembra di conoscere bene. Di loro abbiamo letto tutto quello che hanno scritto, o quasi. Tra le loro pagine abbiamo ritrovato un sorriso o una passione, qualcosa che ci  ha spinto a continuare a leggere e ad aspettare con impazienza l’uscita di un loro nuovo libro. Sono i nostri autori preferiti. Qualcuno, a dire il vero, abbiamo avuto poi il piacere di incontrarlo e l’onore di pubblicarlo nelle nostre collane.
Ci hanno raccontato storie vere, a volte tristi, che meritavano di essere ricordate. Appena raccontate dalla loro voce, quelle storie sono tornate vive, attuali, moderne. A noi in questo momento piace ricordare alcune storie di sport, che sono un po’ la sublimazione delle sfide delle nostre vite, anche di quelle più ordinarie, o la catarsi per quelle sfide che per tanti validissimi motivi non abbiamo saputo o voluto affrontare. Ma c’è chi l’ha fatto e per fortuna c’è chi ce le ha raccontate, facendo un serio lavoro di ricerca, raccogliendo testimonianze e incontrando i protagonisti. Michael J. Lazzari è uno di questi cercatori d’oro. Nel suo setaccio di giornalista professionista sono rimaste storie che non dimenticheremo, come quella della scuderia che fece concorrenza alla Ferrari, l’ATS di Pontecchio Marconi. Michael ci ha raccontato con entusiasmo di quei tempi in cui le monoposto di Formula 1 sfrecciavano sulla Porrettana. Ci ha detto: andate a vedere in via Pila, c’è ancora il capannone da cui uscivano i bolidi. E noi non abbiamo potuto fare a meno di andarci. Con un’altra storia, quella di Teodoro Zeccoli, ci ha fatto scoprire la figura del collaudatore, allo stesso tempo ottimo pilota e meccanico. Non sono mancate storie che sono state scritte ma con qualche capitolo ancora da realizzare, come quella delle donne in Formula 1, una storia di tragici risultati, come quel mezzo punto dell’italiana Lella Lombardi al Gran Premio di Spagna del 1975, e di sconfitte che non fanno altro che confermare che i sogni diventeranno realtà, solo un po’ più in là.
Purtroppo alcune storie si interrompono, come quella personale di Michael. Ci ha lasciato ieri, l’8 marzo, al termine di una sfida che non lo aveva colto alla sprovvista. Solo una settimana fa parlavamo della prossima presentazione di Donne da corsa a Bologna. Lo ricordiamo così, proprio come nella sua foto che abbiamo messo nei suoi libri: sorride ancora, davanti a una tazza bevuta solo a metà. Chi non l’ha mai incontrato può trovarlo lì, ne vale la pena. Alle persone che lo conoscevano e a quelle che gli stavano vicino rimane la sfida più difficile. Non è facile scriverlo in questo momento, ma dobbiamo sentirci fortunati, perché i suoi libri continueranno a tener viva in noi la sua passione per lo sport e per le storie da non dimenticare.

Maglio Editore

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