Anna e Lui

controcorrente.globalist.it – 13 dicembre 2015

Carlo D’Adamo, domenica 13 dicembre 2015

Copertina - ANNA e LUILa protagonista del racconto, Alessandra, arrivata a cinquant’anni decide di scrivere un racconto che ha in testa da tempo: un’esperienza intensa e davvero particolare che la sua amica del cuore, Anna, trent’anni fa ha vissuto e le ha rivelato, e che vale la pena di raccontare. Anna e Alessandra sono come il giorno e la notte: nomade, istintiva ed estroversa l’una e sedentaria, controllata, riflessiva l’altra. Raccontare quella storia significa per Alessandra rituffarsi nel passato, interrogando le proprie inquietudini e il proprio carattere, ma anche esercitarsi alla disciplina della scrittura, per rendere l’espressione adeguata alla materia del racconto.
Il lettore che si immerge nel testo stratificato di questo romanzo di Selina De Vivo (“Anna e Lui”, Maglio Editore) sfoglia le pagine di un diario ricche di impressioni, di premonizioni (che allertano l’attenzione e suscitano aspettative), e di annotazioni sul testo che a poco a poco si delinea sul foglio bianco, fino a quando la stesura diviene soddisfacente, e il magma delle intenzioni si depura e trova le parole per esprimersi.

“Ci sono giorni in cui scrivo una pagina e la trovo totalmente insignificante e inadeguata agli standard che mi sono prefissata, altri che, per la stessa pagina e le medesime parole, mi darei una pacca sulla spalla, da sola, per dirmi brava”.

Questo processo di controllo continuo della scrittura corrisponde ad un percorso di introspezione psicologica, perché scrivere è anche un’attività terapeutica. Ma sbaglierebbe il lettore che banalizzasse la complessità del racconto, facendo coincidere scrittura e confessione. All’autore non corre l’obbligo di essere se stesso: anzi, sdoppiandosi o triplicandosi in personaggi immaginari, può celare parti di sé che vuole tacere o far emergere lati del suo carattere che vuole enfatizzare. Inoltre, come un demiurgo, può far nascere e morire buoni e cattivi, facendo un’opera di giustizia che nella realtà non c’è. Il lettore quindi deve stare al gioco, e accettare il fatto che l’autore, pur parlando di sé, parla d’altro. Il lettore di “Anna e Lui”, che riscrive il testo leggendolo, segua quindi l’autrice e si soffermi nei suoi flashback, assecondandola nelle descrizioni dei paesaggi, intrise di malinconia o di euforia, e, inseguendo la traccia nel progressivo delinearsi di una trama fatta di frammenti recuperati e ricomposti a poco a poco, scopra come il filo della memoria e l’esercizio della scrittura si intrecciano, dando vita al testo.
I diversi piani del racconto, quello del work in progress al quale il lettore è chiamato ad assistere, e quello del contenuto che prende forma gradatamente, si fondono in una narrazione piana, personale, limpida, originale, frutto di una disciplina della scrittura abile e controllata. Il finale è a sorpresa.

Biografia di Selina De Vivo

Selina De Vivo nasce a San Giovanni in Persiceto (Bo) il 6 ottobre del 1958. Nonostante la scrittura sia entrata tardi nella sua vita, una volta “scoperta” ha deciso di non abbandonarla più. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, vincendone alcuni. I suoi testi sono presenti in numerose raccolte antologiche, tra cui segnaliamo Serial Chillers edito dalla Maglio Editore nel 2012. Il suo modo di scrivere è naturale e scorrevole, il tratto distintivo è il finale, mai scontato.
Questo è il suo primo romanzo breve.

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