Con una prefazione di Anna Manfron e un contributo di Maria Grazia Bollini.
Revisione filologica e ortografica dei testi in bolognese di Roberto Serra.
Come si racconta una vita teatrale? Come dare a parole l’idea delle messinscene degli spettacoli, delle interpretazioni attoriali, delle emozioni suscitate sul pubblico?
«Un attore recita sull’acqua e non rimane niente di quello che fa» diceva Adriana Lanzarini quando le si chiedeva di raccontare di suo padre. Bruno Lanzarini (1902-1976) è stato uno dei migliori attori dialettali bolognesi. Nel 1949 costituì una propria compagnia che per 25 anni catalizzò i favori del pubblico petroniano. I suoi monologhi erano scanditi dal verso «E té prélla!» con cui dava il la agli applausi. Lanzarini fu anche caratterista in vari film a fianco di Totò, Walter Chiari e Titina De Filippo, e fu scelto da Giorgio Strehler per il Dottor Lombardi nell’Arlecchino servitore di due padroni, ruolo che lo portò a recitare in tutto il mondo dal 1959 al 1968 per 725 repliche. Nonostante l’intensa attività teatrale, Lanzarini non abbandonò mai a Bologna la propria officina di meccanica di precisione.