Momenti che si alternano tra felicità incontenibile e cupa depressione. Amori nati e finiti. Amici morti o ridotti a vegetali.Emozioni macchiate dalle nebbie chimiche e dai fumi dell’alcol. Sono solo alcune delle conseguenze estreme causate dall’abuso di sostanze tossiche.Il protagonista stava raschiando il fondo, era irriconoscibile a se stesso e a chi gli stava intorno. Era distrutto. Ormai, svegliandosi al mattino, sentiva subito il bisogno di bere o assumere qualcosa per far sparire l’ansia, i dolori in tutto il corpo, il tremore alle mani. Non si rendeva conto che un momento di rilassamento o di distrazione stava diventando un’abitudine malsana, una dipendenza, senza la quale non riusciva ad andare avanti e neppure farne a meno.Nella sua mente offuscata, anche solo attraverso un piccolo segno, riemergono persone e luoghi a lui cari che in parte lo rasserenano e lo spingono a riflettere sulla scelta della strada giusta. Un omone, una bambina e persino un gatto certosino lo aiuteranno.Attraverso questo immaginario cammino l’autore ci fa capire che di fronte ai problemi che la vita ci riserva non bisogna arrendersi, né perdere o abbandonare i sogni che ognuno aveva immaginato di realizzare.Si spera che queste pagine, scritte con parole semplici, possano essere d’aiuto a chi si trovi in situazioni analoghe, per riflettere sulla strada da scegliere: quella facile, ma finta e pericolosa, colma di palliativi che danno una panacea immediata, ma che allontana dalla vita vera; oppure quella più difficile e tortuosa, ma fondata su sentimenti, valori importanti e reali, che ci conduce alla pienezza di un’esistenza autentica e vissuta fino in fondo, serenamente, con chi davvero ci ama.
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