Le invisibili
Narrare il teatro come strumentalità per le professionalità educative
Maurizia Cotti, lavora nella scuola. Insegnante e direttrice didattica, attualmente si occupa dei tirocini dei futuri insegnanti di Scuola dell’Infanzia e Primaria presso il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna. Come psicologa e psicoterapeuta si interessa ai processi cognitivi e metacognitivi collegati all’emotività e alla creatività. In particolare si interessa del valore curativo della scrittura, sia scrittura narrativa, anche autobiografica, e scrittura al femminile sia narrativa per bambini e di teatro nella sua capacità di dare forma ai profondi arrovelli ed enigmi della vita. Su queste tematiche ha pubblicato diversi saggi, tra cui “Da Calvino a Pennac passando per Süskind” in Quaderno della formazione in itinere (2011) e “Laboratorio di metacognizione” in Imparare facendo (2012). Dal 2000 scrive regolarmente recensioni per la rubrica “La Tana dei Libri” sul periodico persicetano il BorgoRotondo.
Narrare il teatro come strumentalità per le professionalità educative