I 34 scheletri del Poggio

provincia.bologna.it, 12 settembre 2012

Sono medievali gli scheletri riesumati a Persiceto

Alcuni dei reperti analizzati - Foto Studio Belardetti
Alcuni dei reperti analizzati – Foto Studio Belardetti

Le analisi radiometriche indicano che risalgono al X-XII secolo

La vicenda ha inizio nell’ottobre del 1962 con il ritrovamento casuale, nella proprietà della famiglia Maestrello, in località Poggio di Persiceto di ossa di diverse decine di scheletri umani. All’epoca, nonostante mesi di analisi, non fu possibile identificare il periodo preciso a cui risalissero i resti.

Si concluse comunque che gli scheletri potevano appartenere al periodo della Resistenza e degli eccidi che durante essa si verificarono: nel maggio del 1963 nella chiesa della Collegiata di Persiceto, furono celebrati funerali in forma solenne e le cassettine zincate con i resti furono portate al cimitero e seppellite.

 

Per far luce sul mistero di questi scheletri l’Anpi sezione di Persiceto ha fatto recentemente richiesta di far riesaminare i resti ritrovati e nello scorso mese di aprile al Cimitero di Persiceto si è svolta la riesumazione delle 32 cassettine.

Gli esiti ufficiali delle indagini radiometriche effettuate indicano una datazione di epoca medievale (X-XII secolo).

Delle 32 cassettine, ne sono state aperte 3 e sono stati prelevati campioni di ossa che sono stati esaminati dall’Università di Bologna e dal Museo Archeologico Ambientale di Persiceto e poi inviati presso il Cedad (Centro di Datazione e Diagnostica dell’Università del Salento – Lecce) per la datazione tramite radiocarbonio (C14). Tutte le ossa osservate si presentavano in buono stato di conservazione a fra tutte erano stati scelti 2 campioni denominati “Sconosciuto 4” e “Sconosciuto 29”.

Le indagini radiometriche effettuate hanno  fornito le seguenti datazioni calibrate:
1) per l’individuo denominato “Sconosciuto 4” un’età compresa fra l’890 e il 1050 AD,

2) per l’individuo denominato “Sconosciuto 29” un’età compresa fra 990 e il 1160 AD.

Secondo i dati ottenuti dalle indagini al radiocarbonio, le sepolture appartengono quindi all’età medievale.

Questi dati, oltre a smentire la prima datazione risalente al XX secolo, aprono nuove prospettive nel panorama storico e archeologico del territorio. Negli anni ‘90 nel territorio del vicino comune di Sant’Agata Bolognese fu rinvenuto un villaggio fortificato o castello (castrum), sempre risalente al X secolo, su cui fu possibile eseguire uno scavo estensivo del sito (primo ed unico esempio in tutta l’area padana). Ulteriori indagini sui frammenti ossei riesumati a Persiceto e sulla zona di ritrovamento degli scheletri potrebbero portare, così come è successo per il castrum di Sant’Agata, a identificare nuove tessere nel ricco mosaico di storia e archeologia locale.

 

I risultati dell’indagine sono stati presentati in Provincia mercoledì 12 settembre.

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