Le braci

Cronache del Carnevale. Feste e corsi mascherati a Persiceto (NOVITA’)

Carnevale vol 2_ridottaQuest’opera si presenta divisa in due volumi. Il primo inizia con il 1874 (anno d’avvio dei corsi mascherati) e si conclude con il 1915.
Il secondo dal 1920 al 1940.
Le due guerre mondiali segnano sia la fine del primo volume che del secondo. Entrambi si riferiscono a San Giovanni in Persiceto (Bologna), cittadina in cui si festeggiava e si festeggia il carnevale, con le figure di re Bertoldo e Bertoldino tratte dagli scritti di Giulio Cesare Croce.
Attraverso una carrellata di eventi si può verificare ciò che è accaduto durante i periodi carnascialeschi. Per ogni anno si mettono in evidenza episodi storici verificatisi a livello mondiale, nazionale e locale. Inoltre, dopo un’indispensabile premessa su alcuni elementi specifici del carnevale persicetano, vengono esaminate le fonti utilizzate (pubblicazioni monografiche, articoli, resoconti apparsi sui quotidiani, memorie manoscritte, lettere, fondi archivistici, raccolte fotografiche, filmati) e riportate tutte in originale e senza modifiche.

In questo secondo volume continua la cronistoria dei corsi mascherati, dopo la pausa causata dalla Grande guerra. Nel 1940, anno in cui anche l’Italia è entrata nel secondo conflitto mondiale, si decise di autorizzare i veglioni e altre feste da ballo, ma di sospendere i corsi. Questi ripresero solo nel 1948, dopo tre anni dalla fine del tragico evento.
In tale libro la parte predominante è costituita dalle foto, molte provenienti dalla Biblioteca comunale “G.C. Croce”. Osservando le immagini si nota una maggiore presenza del pubblico rispetto agli anni precedenti.

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Cronache del Carnevale. Feste e corsi mascherati a Persiceto (NOVITA’)

Copertina vol 1_ridottaQuest’opera si presenta divisa in due volumi. Il primo inizia con il 1874 (anno d’avvio dei corsi mascherati) e si conclude con il 1915.
Il secondo dal 1920 al 1940.
Le due guerre mondiali segnano sia la fine del primo volume che del secondo. Entrambi si riferiscono a San Giovanni in Persiceto (Bologna), cittadina in cui si festeggiava e si festeggia il carnevale, con le figure di re Bertoldo e Bertoldino tratte dagli scritti di Giulio Cesare Croce.
Attraverso una carrellata di eventi si può verificare ciò che è accaduto durante i periodi carnascialeschi. Per ogni anno si mettono in evidenza episodi storici verificatisi a livello mondiale, nazionale e locale. Inoltre, dopo un’indispensabile premessa su alcuni elementi specifici del carnevale persicetano, vengono esaminate le fonti utilizzate (pubblicazioni monografiche, articoli, resoconti apparsi sui quotidiani, memorie manoscritte, lettere, fondi archivistici, raccolte fotografiche, filmati) e riportate tutte in originale e senza modifiche.

In questo tomo ci sono le foto più antiche del carnevale storico di San Giovanni in Persiceto, alcune delle quali inedite e rinvenute in archivi privati. Sono presenti anche i testi di programmi, stampati su manifesti di dimensioni enormi. Nelle prime pagine è interessante scoprire quali erano i percorsi effettuati dai corsi mascherati in quegli anni.
Dopo il 1915 il carnevale rimase in “pausa” fino al 1919.

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I miei novant’anni

CopertinaGandiniIl testo è suddiviso in ventinove capitoli, preceduti da una breve prefazione. In ogni capitolo Gandini ci racconta, con un linguaggio piano ed essenziale, la sua vita: dai ricordi infantili, con l’assimilazione di quei valori che l’avrebbero sempre accompagnato, alle avventure da soldato e “disertore” dopo l’armistizio del 1943, dalle esperienze lavorative sia come docente che preside, all’impegno civico e a quello di studioso. È una storia personale che coincide con la storia dell’Italia dagli anni Venti del Novecento a oggi, narrata da chi ha contribuito in tanti modi e con costanza al miglioramento della società civile agendo sia a livello istituzionale che personale. Conosceremo anche il prozio socialista, Giovanni Zibordi, le scelte laiche dei genitori, la pianificazione di un futuro attraverso lo studio, la “guerra” delle due scuole medie persicetane, la crescita della biblioteca comunale, la multiforme produzione scientifica volta a far conoscere in modo documentato le vite di altri studiosi.

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Testimoni silenziosi

WebOgni comunità, ogni paese o città in Italia possiede una serie di luoghi, di ricordi, di simboli, di segni che nel tempo sono stati vissuti, tramandati, custoditi. Sono stati conservati, a volte consapevolmente e altre inconsciamente, dalla volontà di singoli o di gruppi, o dall’intera cittadinanza di un luogo, senza che questo fosse imposto da istituzioni a carattere locale o nazionale.
Altri, invece, sono stati rimossi e perduti per sempre, ingoiati dall’oblio che il tempo inevitabilmente porta sulle cose non più comprese e ignorate. Per questo motivo esistono numerosi oggetti, di varia tipologia, sparsi qua e là nei centri urbani e nei territori circostanti, che in modo estremamente spontaneo e sincero hanno superato il tempo, diventando dei testimoni silenziosi che custodiscono storie ormai passate, spesso dimenticate, legate fortemente al luogo ed al momento storico che le hanno generate.
L’esigenza di censire, valorizzare e tutelare questo particolare patrimonio nasce dalla volontà di non disperdere le ultime tracce di questo passato così genuino e caratterizzante per ogni comunità, non di meno per quella di San Giovanni in Persiceto.

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San Żvân com’era e com’è

SanZvan_reduxNella biblioteca comunale “G.C. Croce” di Persiceto sono consultabili due album fotografici: uno realizzato da Odoardo Lodi, sindaco della nostra cittadina all’inizio del XX secolo, l’altro successivamente dall’economo comunale Giovanni Forni. Questi album, oltre alla pubblicazione di Floriano Govoni “Saluti e baci”, edito da Marefosca, ci hanno dato l’idea di effettuare un confronto tra alcuni luoghi persicetani di un tempo e attuali.

All’inizio di questo lavoro, non pensavamo di incontrare tante difficoltà nell’inquadrare, con le moderne attrezzature fotografiche, gli stessi angoli immortalati dai nostri “antenati” fotografi.

Le prospettive, che venivano catturate dalle vecchie macchine a soffietto, difficilmente si riescono a ripetere oggi, anche perché, a volte, moderne costruzioni impediscono di posizionarsi negli stessi punti di scatto, o la vegetazione, certamente cambiata negli anni, crea difficoltà. È altresì evidente l’ampiezza degli spazi disponibili, quando le vie e le piazze erano sgombere da auto parcheggiate o in transito.
Riteniamo sia interessante, stimolante, curioso e, speriamo piacevole confrontare vecchie foto in bianco e nero con immagini recenti a colori. Entrambe ritraggono vie, piazze, edifici di San Giovanni in Persiceto.

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