Ats

Renonews.it, 22 gennaio 2013

La Formula 1 che nacque a Pontecchio

22 gennaio 2013 14:28

ATS

Domani alla Feltrinelli di via dei Mille il libro sull’ATS

Domani, mercoledì 23 gennaio, a “laFeltrinelli Librerie” di via dei Mille 12/a a Bologna verrà presentato il volume “ATS, la scuderia bolognese che sfidò Ferrari”, scritto da Michael John Lazzari e pubblicato da Maglio Editore. Il racconto di una grande sfida sportiva che ha molto a che fare con il nostro territorio. Si tratta, infatti, della storia di un grande progetto che fece nascere una scuderia di Formula Uno a Pontecchio Marconi, e la particolarità che rende affascinante la storia è che a darle vita furono i migliori dirigenti e tecnici su cui poteva contare all’epoca (parliamo della prima metà degli anni Sessanta) Enzo Ferrari, fuoriusciti in massa dall’azienda di Maranello.

Si chiamava ATS, la monoposto progettata dall’ingegner Carlo Chiti, uno dei fuoriusciti dalla fabbrica di Maranello che più in là nel tempo avrebbe riportato nel Circus mondiale della F1 anche l’Alfa Romeo. I suoi piloti erano Phil Hill e l’italiano più forte del momento, Giancarlo Baghetti. Presentata in pompa magna all’Hotel Baglioni, nel cuore di Bologna, pensata e sviluppata a Pontecchio Marconi, in una fabbrica-laboratorio all’avanguardia che aveva scatenato le ire della moglie di Guglielmo Marconi, illustre dirimpettaia, perché toglieva visuale e pace con quei rumori assordanti.
Non era stato un divorzio tranquillo quello di Chiti, del Ds Romolo Tavoni e di altri sei membri dello staff da Enzo Ferrari. Le frizioni erano forti soprattutto con la moglie del Commendatore, Laura, che interferiva sulla vita della scuderia. I “ribelli” protestarono a fine ottobre del 1961, e si trovarono in mano una lettera di licenziamento. In tronco. Chiti e Tavoni iniziarono a bussare alla porta di imprenditori amici, e trovarono risposte dal toscano Giorgio Billi, da Giovanni Volpi di Misurata e da Jaime Ortiz Patino. Nacque così, in pochi mesi, i progetto “Automobili Turismo e Sport”. ATS, appunto.

Dallo stabilimento che provocava le ire della signora Marconi (al punto che dovette intervenire il cardinale Lercaro per trovare un compromesso…) quattordici mesi dopo il divorzio uscì la Tipo 100, presentata sotto gli occhi del grande Juan Manuel Fangio e pronta per affrontare il Mondiale F1. Uscì… nel vero senso della parola: in più d’una occasione il collaudatore del team si trovò a “testare” la monoposto lungo le curve della Porrettana, lasciando di stucco i normali fruitori della strada appenninica.
Nel frattempo, Volpi e Patino avevano mollato l’idea, e a reggere economicamente il progetto era rimasto il solo Billi. La macchina era nuova e per molti versi rivoluzionaria, ma in pista le cose non si misero bene: cinque gran premi in tutto, poi il sipario. Mentre da Pontecchio usciva un’altrettanto bella e innovativa Gran Turismo.

Questa storia breve e leggendaria verrà dunque riproposta domani sera da Michael J. Lazzari, autore del libro, insieme ai colleghi Giuliano Musi e Marco Tarozzi. Occasione da non perdere per chi ama le belle storie di sport. E magari anche per chi, a quei tempi, si trovò meravigliato a incrociare una Formula Uno lungo la Porrettana.

Be Sociable, Share!