I 34 scheletri del Poggio

Città del Capo – Radio Metropolitana, mercoledì 12 settembre 2012

Non fu una vendetta partigiana

12 set. – I 32 corpi trovati nel 1962 in un campo a San Giovanni in Persiceto appartengono a persone vissute intorno all’anno Mille. Non possono quindi essere vittime di una vendetta di partigiani nei confronti di fascisti nel dopoguerra. Lo ha stabilito l’esame al radiocarbonio eseguito dal Centro di Datazione e Diagnostica dell’università del Salento che ha analizzato alcune ossa. A chiedere di riesumare i corpi e analizzarli era stata la locale sezione Anpi.

Da quando furono scoperti nel 1962, i resti furono attribuiti a fascisti uccisi nel dopoguerra dai partigiani. Precisamente, erano stati identificati come le vittime di una strage compiuta proprio dai combattenti antifascisti ai danni di ex appartenenti al regime che viaggiavano, nell’immediato dopoguerra, su di una corriera partita da Brescia e fermata alle porte di San Giovanni. E’ stata proprio l’Anpi che, per avere una volta per tutte la verità sulla vicenda, ha chiesto la riesumazione e ha pagato di tasca propria le spese per la datazione.

Già nel 1965, il Tribunale di Bologna non riscontrando eventi traumatici sugli scheletri aveva stabilito che non poteva trattarsi di vittime di partigiani. Ciò non ha comunque impedito a molti, negli anni, di portare avanti la storia delle vittime dei partigiani, con tanto di funerale ufficiale celebrato nel 1963.

Pubblicato il 12.09.2012

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