Le invisibili

controcorrente.globalist.it – 3 dicembre 2015

“Le invisibili” della scrittrice persicetana Maurizia Cotti

L’autrice spiega la funzione educativa del teatro: “Come il teatro, una scuola non di apparato “costruisce relazioni, aiuta a resistere all’omologazione e costruisce ponti”.

LA REDAZIONE
giovedì 3 dicembre 2015 21:25

Armando Punzo

“Eugenio Barba sostiene che la base del teatro sia la diversità, una diversità che va curata, esplorata, trasformata in un serbatoio di energie positive, perché è un modo diverso e ricco di guardare le cose, di vedere il mondo, sé e gli altri. Questa è la base del modo di accogliere e porgere contenuti e percorsi anche a scuola. E’ un consiglio che va seguito. Come il teatro, una scuola non di apparato “costruisce relazioni, aiuta a resistere all’omologazione e costruisce ponti”.
Maurizia Cotti, “Le invisibili”, Maglio Editore 2015

“Le invisibili, narrare il teatro come strumentalità per le professionalità educative” è il libro di Maurizia Cotti, personaggio di spicco della cultura persicetana, da poco pubblicato da Maglio editore.
Maurizia in questo volume raccoglie le sue esperienze nel teatro educativo e civile e le fonde con la educazione alla cittadinanza per arrivare a proporre un progetto di messa in scena, da cui, spera, in futuro possano sorgere nuovi percorsi.

La teatralità è soprattutto rispetto della diversità che, per l’autrice, è un principio incarnato soprattutto da Armando Punzo, definito l’educatore “invisibile”, attore e regista teatrale, che da oltre 25 anni, ogni giorno entra nel carcere di Volterra per costruire e mettere in scena progetti teatrali che sono stati apprezzati in tutto il mondo.
Nonostante i premi ricevuti dagli attori “scoperti” da Punzo, si pensi soprattutto a Aniello Arena con il film “Reality”, Armando Punzo sta incontrando notevoli difficoltà a trasformare l’attività teatrale carceraria nel primo Teatro Stabile in carcere.
Con il suo libro Maurizia Cotti sostiene apertamente il progetto di Punzo e attraverso “Le invisibili” aggiunge un tassello importante alla costruzione di una nuova consapevolezza sulle potenzialità educative del teatro, fornendo insieme a scritti di riflessione, anche schede pratiche per creare un’opera teatrale.

Da abbozzi scenografici a monologhi per “cucire” le varie scene (tra cui il monologo “Sono stufa” scritto dall’autrice) sino alla ricerca di un’idea da rappresentare in teatro.
Il percorso proposto da Maurizia è un percorso aperto, che richiede l’apporto di ognuno per arrivare a creare un’opera teatrale. Le suggestioni proposte dall’autrice sono molteplici:
“In teatro si esplora. L’analisi testuale, la pluralità dei codici, la ricerca, il confronto, la discussione e il dialogo, il rispecchiamento reciproco, fanno sì che il teatro sia educativo in modo non imperativo o programmatico, ma effettivo. Il teatro permette di entrare e uscire da un proprio spazio di solitudine per entrare ed uscire da uno spazio di sperimentazione e poi di attivazione creativa, che nella vita non sempre si può evocare”.

Biografia

Maurizia Cotti, lavora nella scuola. Insegnante e direttrice didattica, attualmente si occupa dei tirocini dei futuri insegnanti di Scuola dell’Infanzia e Primaria presso il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna. Come psicologa e psicoterapeuta si interessa ai processi cognitivi e metacognitivi collegati all’emotività e alla creatività. In particolare si interessa del valore curativo della scrittura, sia scrittura narrativa, anche autobiografica, e scrittura al femminile sia narrativa per bambini e di teatro nella sua capacità di dare forma ai profondi arrovelli ed enigmi della vita. Su queste tematiche ha pubblicato diversi saggi, tra cui “Da Calvino a Pennac passando per Süskind” in Quaderno della formazione in itinere (2011) e “Laboratorio di metacognizione” in Imparare facendo (2012). Dal 2000 scrive regolarmente recensioni per la rubrica “La Tana dei Libri” sul periodico persicetano il BorgoRotondo.

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