Salariate dell'amore

EmilBanca notizie, novembre 2013

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Salariate dell'amore

Server Donne – women.it

Salariate dell'amore. Storie e faccende di meretrici nell'Ottocento bologneseBologna, 15 dicembre, ore 18 – Via Belle arti 50, Galleria Tedofra

Salariate dell’amore – Storie e faccende di meretrici nell’Ottocento bolognese – Sara Accorsi e Anna Natali
Collana: Le braci

Descrive il fenomeno della prostituzione nel territorio bolognese, nei decenni immeditamente pre e post unitari (1850-1880). Partendo dai documenti conservati nell’Archivio comunale di Persiceto e nell’Archivio di Stato di Bologna, attraverso monologhi costruiti sui fatti documentati, prende parola un mondo in cui la miseria economica è miseria sociale e culturale. Tra le voci di piazza, tra la condanna e la pietà, tra ipocrisie e denunce, emergono l’approccio legislativo e quello medico-sanitario, dove dignità e salute della donna risultano ancora concetti lontani. Un libro che non vuole offrire soluzioni, che non vuole essere denuncia, ma che tenta di raccontare la complessità della prostituzione di ieri, per riflettere su quanto accade oggi.

Le autrici
Sara Accorsi, persicetana, si è laureata al Dams, è bibliotecaria, redattrice di Borgo Rotondo persicetano ed autrice di altri lavori sul femminile tra cui “Le donne estensi. Donne e cavalieri, amori, armi e seduzioni” e “Nives Comas Casati: l’eletta signora”.

Anna Natali, medico chirurgo specialista in psicologia, vive a Persiceto dove ha lavorato come psichiatra nell’Ospedale-Ricovero e come psicologa nel Consultorio Familiare. Ha esercitato come consulente sessuologa e didatta per il Servizio di Sessuologia del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna e per il Centro Italiano di Sessuologia. È autrice di pubblicazioni scientifiche e di ricerche documentali presso archivi storici.

“Le salariate dell’amore” sarà oggetto di un Laboratorio teatrale proposto da Alessandra Carloni in un locale adiacente la Galleria

Il laboratorio di teatro con incursioni letterarie per la salute delle donne si prefigge di sensibilizzare i fruitori del laboratorio stesso sui temi della salute delle donne e la storia del percorso politico di emancipazione femminile attraverso lo strumento ludico e fortemente partecipativo del teatro e di far sperimentare ai partecipanti le tecniche teatrali di base in un’esperienza divertente e formativa.

La prima parte sarà dedicata alla creazione del gruppo, alla conoscenza degli strumenti base dell’attore. In seguito verranno distribuite le parti e su di esse attraverso una pratica graduale di esercizi, giochi e momenti di lavoro individuali e corali, il percorso porterà alla nascita di uno spettacolo da presentare al pubblico.

E’ previsto un incontro con le autrici Sara Accorsi e Anna Natali.
Numero chiuso di partecipanti da un minimo di 10.
Non occorre avere conoscenze o esperienze specifiche.
Il corso inizierà il martedì 10 gennaio 2012.

Alessandra Carloni, attrice, è stata interprete in vari spettacoli che vanno dalla commedia classica al teatro contemporaneo, oltre ad aver recitato in produzioni cinematografiche. Ha collaborato e collabora con diverse realtà bolognesi e non. Si occupa di produzioni audio in qualità di speaker, organizzatrice, consulente e direttrice di registrazione.
E’ regista ed interprete di letture e spettacoli musicali, affiancando ad essi altri d’impegno civile sulla Resistenza e la storia politica delle donne.

Salariate dell'amore

Anobii, 30 aprile 2011

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Salariate dell'amore

Leggendaria

Salariate dell'amore. Storie e faccende di meretrici nell'Ottocento bologneseChi frequenta le biblioteche sa che le carte d’archivio “parlano”, anzi raccontano se le si sa leggere e interpretare. E di racconti è fatto in gran parte questo volume a quattro mani che mette a tema la prostituzione nel territorio bolognese, in particolare a San Giovanni in Persiceto, in una Italia che nei decenni post–unitari pare ossessionata dalle malattie veneree, fenomeno peraltro comune a tutta l’Europa. Le due autrici, la bibliotecaria Sara Accorsi e la medico psichiatra Anna Natali – con una passione, evidentemente, anche lei per gli archivi – si sono divise il compito: la Accorsi ci restituisce una serie di figure di prostitute e altri personaggi che con loro hanno avuto a che fare (medici, politici locali, militari, guardie municipali) mentre la Natali ha spulciato le “carte” per raccontarci il quadro di riferimento (regolamenti, legislazione e precendenti storici). Un doppio registro che fa emergere non solo una realtà locale che appare “esemplare” della grande e pervasiva presenza del “meretricio” nelle maglie di una società che affronta grandi trasformazioni – si pensi soltanto, ad esempio, alla massa di uomini che arrivano a nord dopo l’introduzione delle leva obbligatoria – ma anche quei meccanismi di potere e controllo che, in forme e modi diversi, tuttora sono presenti nel modo in cui il fenomeno viene affrontato. Sebbene gran parte delle fonti utilizzate siano documenti della cosiddetta “letteratura burocratica”, il testo fornisce viva rappresentazione di un tempo e di una condizione in cui sulle prostitute si è esercitata una pressione sociale politica e culturale di estrema durezza. «A chi leggerà il compito di riconoscere fra le pagine quanta umanità, quanta violenza, quanta disperazione, quanto dolore e anche quanta simpatia può manifestarsi nei protagonisti delle storie qui narrate», concludono le autrici.

Salariate dell'amore

APERTAmENTE

di Valentina Borghesani

Prendi due donne d’oggi, la sensibilità letteraria di una e le conoscenze mediche e psicologiche dell’altra. Ponile davanti a 30 anni di burocratica pornografia (letteralmente “scrittura sulla prostituzione”) ottocentesca. Leggi quanto ne emerge e comincia a riflettere. Suscitare riflessioni a tutto campo è il principale merito del volume “Salariate dell’amore. Storie e faccende di meretrici nell’Ottocento bolognese”, pubblicato dalla Maglio Editore. Un volume che scorre veloce, a dispetto della mole di dati raccolti e analizzati, e leggero, a fronte della cruda realtà raccontata. Nella prima parte, la mano ironica e narrativa di Sara Accorsi ci trasporta tra le mura domestiche, lungo le strade, fin dentro gli ambulatori e le carceri dove si svolgeva gran parte della vita di quelle donne. L’occhio critico ed esperto di Anna Natali si occupa invece, nella seconda parte, dell’inquadramento storico-legale delle vicende narrate. La prostituzione viene affrontata nel modo più limpido possibile, sempre in bilico tra morale e salute pubblica, dove la libertà dei costumi e dei piaceri si confonde con la miseria e la violenza. Ieri come oggi. Legalizzare, regolamentare, controllare: sarebbe eticamente accettabile? sarebbe realisticamente fattibile? Condannare, punire, redimere: chi e come? con quale fine? Ecco alcune delle riflessioni provocate da questa raccolta di vicissitudini persicetane raccolte dalle autrici nei documenti degli archivi storici, tra la polvere e le pagine ingiallite scritte tra il 1859 ed il 1893. Grazie alla doppia scelta stilistica, le autrici riescono a dar voce a quelle carte ed anima a quelle donne, così lontane nel tempo eppur così attuali nella loro triste vita di donne sfruttate. Rimane solo il mesto sospetto che la storia, lungi dall’essere una severa insegnante, sia più che altro una meretrice: piegata al volere di chi è potente, lasciata sola e reietta ad ammonirci in vano che no, non può fare questo un Uomo.

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